PADOVA - Per molti padovani, affrontare la vita col sorriso è tutt'altro che scontato: stress, ansia e altre emozioni negative rappresentano la battaglia quotidiana di tanti, che però spesso rinunciano a farsi aiutare per via dei costi. A rivelarlo è la nuova ricerca dell'Osservatorio Sanità di UniSalute, che insieme a Nomisma ha interrogato i padovani sui temi legati alla salute psicologica.
Stress e ansia
Guardando all'anno appena trascorso, a Padova il 46% degli intervistati dichiara di aver faticato a mantenere il buon umore: uno su tre (33%) dice di aver avuto molti alti e bassi, e un altro 13% di essere stato prevalentemente giù di morale. Solo poco più di uno su tre afferma di essere stato di buon umore la maggior parte del tempo (33%) o addirittura di umore eccellente (3%). Più nel dettaglio, lo stress sembra essere lo stato d'animo negativo più diffuso, con il 39% che dice di sentirsi stressato "spesso" (33%), o addirittura "regolarmente, quasi ogni giorno" (6%). Altri sintomi comuni sono la sensazione di essere nervosi e tesi - percepita dal 33% dei padovani - e uno stato di ansia eccessiva, che colpisce spesso o regolarmente il 24% del campione.
Le cause
Dal sondaggio emerge anche quali sono le cause di queste emozioni negative: l'organizzazione familiare risulta essere il principale motivo di preoccupazione (22%), seguita dalla salute personale e dei propri cari (20%), dalla difficoltà a trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro (18%) e dalle incertezze legate alla propria situazione lavorativa (18%).
I rimedi
Per gestire i momenti difficili dal punto di vista emotivo e psicologico, le soluzioni "fai-da-te" - come i rimedi naturali o lo sport - sono le più utilizzate (26%). Alcuni padovani chiedono aiuto al farmacista (13%) o al medico di base (12%), mentre meno di uno su sei (15%) ha optato per il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta, nonostante il 69% dei padovani affermi che si rivolgerebbe a queste figure in caso di necessità. UniSalute ha indagato allora le ragioni dietro a questo limitato ricorso a degli specialisti: molti intervistati pensano sia meglio aspettare che il momento difficile passi da solo (42%), oppure che il proprio caso non sia abbastanza serio (23%).