PADOVA - Dopo Bologna, Roma, Napoli e Palermo anche Padova si aggiunge all’Intifada studentesca in Italia, come altre Università faranno in queste ore. Studenti e studentesse hanno scelto di seguire l’esempio dei campus statunitensi, occupando Palazzo Bo per ottenere il boicottaggio accademico al Senato Accademico del 14 maggio.
«L’ingresso dell’esercito israeliano a Rafah, che segna l’avvio della fase finale del genocidio, deve spingerci a dare tutto quello che possiamo per fare pressione sulle università e sul governo.
La protesta mira alle radici del supporto occidentale ad Israele, con gli studenti che invitano ad unirsi a loro chiunque voglia opporsi alle politiche di guerra del governo Meloni. «Dalle università rilanciamo l’appello alla mobilitazione in ogni settore. L’Italia, già a capo della missione Aspides in Mar Rosso e base logistica militare importante per la Nato, deve annullare l'Accordo di Cooperazione con Israele nel campo della Ricerca e dello Sviluppo Industriale, Scientifico e Tecnologico. Al Mur chiediamo anche l'istituzione di un fondo per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti palestinesi affinché possano continuare a svolgere la propria attività accademica presso enti di ricerca italiani».
Le tende rimarranno a Palazzo Bo almeno fino a mercoledì 15, data di anniversario della Nakba del 1948, con l’obiettivo di continuare e allargare la mobilitazione finché le richieste degli studenti non saranno soddisfatte. Gli studenti chiedono che a tali richieste l'Università risponda durante la seduta del Senato accademico di martedì 14.