VENEZIA - La pista da bob a Cortina d’Ampezzo per le Olimpiadi 2026? «Cortina è ancora un tema, ne stiamo parlando». Questo ha detto il ministro per lo Sport Andrea Abodi, ieri a Verona per Fieravacalli. Una visita ai rappresentanti del mondo equestre, ma anche un quarto d’ora nello stand della Regione del Veneto, chiuso in una stanza di cartongesso con il governatore Luca Zaia. E all’uscita la sorpresa: nonostante quanto dichiarato al Cio nella sessione di Mumbai il mese scorso dal presidente del Coni e della Fondazione dei Giochi Giovanni Malagò («A Cortina non si fa più il bob, bisogna un’altra sede fuori dall’Italia»), la pista Eugenio Monti non è ancora del tutto esclusa. Lo stesso presidente del Veneto l’aveva ventilato giovedì scorso: «C’è ancora un decreto aperto, finché qualcuno non ci scrive, c’è ancora una possibilità».
Cortina era tramontata perché la gara e poi le procedure negoziate avevano dato esito negativo: nessuna impresa era disposta a fare i lavori per 81 milioni di euro e, tra l’altro, in tempi strettissimi.
LE INDISCREZIONI
La relazione non è ancora pronta, ma qualche indiscrezione circola: su Cesana ci sarebbero problemi tecnici, ma nel caso risultasse insostenibile la pista torinese il Governo vorrebbe evitare la figuraccia di andare all’estero. Cortina, così, potrebbe essere, curiosamente, il compromesso: non solo si resterebbe in Italia, ma non si dovrebbe neanche affrontare lo spinoso tema del riequilibro delle discipline olimpiche. È notorio che Luca Zaia, senza il bob, non si accontenta di 8 gare di sci femminile e curling; Milano, compreso il suo collega leghista governatore Attilo Fontana, gli ha detto che non se parla, ma nulla impedisce al Veneto e a Cortina a quel punto di porre il veto al momento della votazione. E siccome serve l’unanimità dei territori per cambiare venue, la sede di gara, l’Italia non può permettersi di far saltare tutto. Questo significa che il governo metterebbe ulteriori 60 milioni per la nuova pista Eugenio Monti? Pare proprio di no, ma c’era anche una ipotesi - in realtà mai approfondita - di “mini-pista”, nel senso di escludere dal cantiere ampezzano altre opere non essenziali per bob, skeleton e slittino.
Restano intanto le parole del ministro. Prima di chiudersi nello stand del Veneto con Zaia, Abodi davanti alle telecamere ha sorriso: «Sono felicissimo di essere a Fieracavalli, il Governo ha un’attenzione particolare per un luogo che è un motivo di attrazione da 125 anni, credo che nessuna altra fiera al mondo abbia una capacità di sopravvivere e di essere sempre contemporanea». Pausa. Occhiatina rivolta a Zaia che gli appoggia la mano sulla spalla. «Poi so che dobbiamo parlare anche di altro, Olimpiadi e Paralimpiadi». È a questo punto che il ministro dello Sport ha esaltato il progetto scaligero: «A Verona Olimpiadi e Paralimpiadi si passeranno il testimone: l’Arena sarà il luogo simbolo del mondo sportivo. Sono felice anche che dopo la storia la contemporaneità ci consenta di rendere accessibile l’Arena di Verona. Ci sarà un progetto che sacrificherà qualche elemento dello spettacolo che normalmente l’Arena offre dal punto di vista musicale soprattutto, ma avremo a quel punto un’Arena accessibile a tutte le forme di disabilità che fino ad oggi faticano a goderla». «L’Arena - ha aggiunto Zaia - sarà il primo monumento totalmente accessibile ai disabili».
L’APERTURA
Dopodiché, Zaia e Abodi hanno avuto un colloquio riservato di un quarto d’ora. All’uscita, il ministro ha detto che sull’organizzazione delle Olimpiadi «Veneto e Governo sono in perfetta sintonia. Non è che possiamo risolverla tra di noi perché probabilmente l’avremmo già risolta. Le questioni - ha aggiunto - sono tecniche, indubbiamente è un problema serio che va affrontato seriamente. Noi sappiamo gli impegni che sono stati assunti quando si è consolidata la candidatura e stiamo cercando di capire come mantenere fede a quegli impegni, intanto mantenendola in Italia». Ma Cortina c’è o non c’è per il bob? «Cortina è ancora un tema, ne stiamo parlando». Dopodiché le domande, tra riequilibrio delle gare tra Milano e Cortina e opzione piemontese, si sono sovrapposte: «È un tema solo tecnico - ha risposto Abodi -: se non ci sono le condizioni non è possibile crearle artificialmente, dobbiamo affidarci ai tecnici e fare in modo che vengano valutate seriamente le difficoltà rispetto alle opportunità». Si attende la relazione di Simico. Questione di giorni.