Il conflitto russo-ucraino prosegue tra armi consegnate (e in arrivo), strategie militari e incontri diplomatici. L'Occidente ha provato a fermare la Russia colpendo la sua economia. Ma le sanzioni stanno funzionando? Il nuovo pacchetto di restrizioni della Gran Bretagna contro la Russia sembrerebbe fare acqua da tutte le parti e i tanti oligarchi che risiedono a Londra continuano a vivere tra chef privati, autisti e milioni di dollari spesi ogni anno dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina.
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A riportare la notizia è il New York Times.
Al magnate bancario Mikhail Fridman, ad esempio, il governo britannico ha concesso una «licenza» dalle misure per pagare 19 membri del personale, inclusi autisti, cuochi privati, governanti e tuttofare, durante il primo anno di guerra, attraverso un pagamento di 300.000 sterline (quasi 400.000 dollari) in dieci mesi. Fridman ha anche ricevuto un assegno mensile di circa 7.000 sterline per coprire «i bisogni primari della sua famiglia». Non solo, al suo ex socio in affari, Petr Aven, Londra ha concesso un'indennità di 60.000 sterline al mese, che per la maggior parte è andata ad una società di proprietà del direttore finanziario dell'oligarca che è stato indagato per averlo aiutato ad eludere le sanzioni.
The British government has allowed some Russian oligarchs to spend lavishly on perks like private chefs, chauffeurs and housekeepers, despite technically being under sanctions.https://t.co/jFfvdpRwub
— The New York Times (@nytimes) July 27, 2023
Fridman e Aven sono descritti dal governo britannico come «oligarchi filo-Cremlino», strettamente associati al presidente russo, Vladimir Putin, un'accusa che entrambi hanno negato e stanno contestando in tribunale. Ma sono soltanto due tra i tanti milionari russi colpiti ufficialmente da sanzioni che, in segreto, sono state poi allentate. Secondo il Nyt, il Tesoro britannico ha concesso almeno 82 esenzioni l'anno scorso e ci sono molte altre domande in attesa di una risposta.