È morta Rita Granata, la 27enne investita a Napoli domenica scorsa.
Napoli, ragazza investita a Fuorigrotta: morta dopo 3 giorni di agonia
Il giovane mezz'ora dopo è tornato sul luogo dell'incidente, dove è stato identificato e ascoltato dagli agenti della polizia municipale. Nelle prossime ore sono attesi i risultati dei test (alcol e droga) cui è stato sottoposto. Il 24enne, che è indagato in stato di libertà, è ora accusato di omicidio stradale. A ricostruire la dinamica è stata la Polizia Municipale di Napoli che ha sequestrato la vettura guidata dal giovane.
La dinamica
Rita, purtroppo, dopo tre giorni d'agonia, non ce l'ha fatta ed è deceduta all'ospedale San Paolo di Napoli. La morte cerebrale della 27enne è stata dichiarata nella prima mattinata di oggi. La giovane era rimasta gravemente ferita, dopo essere stata sbalzata ad alcune decine di metri di distanza dal luogo dell'impatto. La notizia sta facendo il giro dei social da alcune ore, dove sono comparsi diversi messaggi di familiari e amici della ragazza.
Chi era Rita Granata
Rita Granata era laureata all'Università L'Orientale di Napoli in Relazione internazionali ed era supervisore e partner di ricerca per il Centro Studi d'Europa.
Nella stessa notte, sempre a Napoli, in un altro incidente aveva perso la vita la 21enne Sara Romano: l'automobilista pirata, un 29enne, è finito in carcere per omicidio stradale aggravato dalla fuga.
Borrelli: «Giustizia per Rita»
«E ci troviamo a piangere un'altra vittima innocente della strada. Una ragazza uccisa dalla follia e dall'incoscienza». Così il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli commenta la notizia della morte di Rita Granata. «Sono anni - aggiunge il deputato - che assieme ai cittadini ci battiamo per l'installazione di dossi e dispositivi anti-velocità su quelle strade ormai diventate dei cimiteri. Eppure ci hanno dato pochissimo ascolto e ci si muove a passo di lumaca. Avevamo chiesto misure stringenti contro i pirati della strada eppure il Governo sta varando un nuovo codice della strada che toglie potere alle istituzioni locali e non colpisce a dovere chi guida ad alta velocità nei centri urbani. La morte di Rita e di tutte le vittime innocenti travolte da delinquenti peserà sulle coscienze di chi non ha ascoltato, di chi ha voltato la testa dall'altra parte, di chi pensa che vi siano altre priorità e di chi può ma non fa. Innanzitutto ora pretendiamo giustizia per questa giovane donna e pene durissime per i delinquenti della strada».