Ghiaccio, Kostner: «Orgoglio amaro, qui siamo una mini-nazione»

Lunedì 12 Febbraio 2018
Ghiaccio, Kostner: «Orgoglio amaro, qui siamo una mini-nazione»
L'orgoglio di stare appena dietro alle superpotenze del ghiaccio, l'amarezza per non volare più alto.
La «mini nazione» chiamata Italia che a detta di Carolina Kostner pattina sul ghiaccio con poche piste e tanta passione, ai Giochi di PyeongChang fa squadra e un pò di polemica (soprattutto con i giudici) e come a Sochi quattro anni fa si posiziona ai piedi del podio, dietro alle big come Canada, Russia - anche se qui depauperata di vessilli e identità - e Stati Uniti che con Mirai Nagasu hanno tirato fuori dal cappello il colpo-show, un triplo axel con atterraggio perfetto mai fatto da una pattinatrice americana ai Giochi. Carolina Kostner, reginetta indiscussa della squadra azzurra delle lame, con fierezza difende il quarto posto: un piazzamento che ha l'odore della medaglia e di qualche rimpianto. «L'obiettivo per noi era stare qui in finale - dice l'azzurra - siamo una mini, mini nazione rispetto alle altre quattro e per questo dobbiamo solo essere orgogliosi. Se avessimo mille piste in più sarebbe un'altra cosa, per questo pur essendo piccoli penso davvero si debba essere contenti di certi risultati». Alla mini nazione i giudici non perdonano nulla: e così la bella performance di Anna Cappellini e Luca Lanotte «è stata pagata poco» dicono in coro gli azzurri. L'orgoglio azzurro e le buone prestazioni non bastano per conquistare una medaglia, ma il team event del pattinaggio artistico targato Italia strappa gli applausi nella Ice Arena di Gangneung. La Kostner, dopo il buon corto, nel lungo qualche sbavatura le costa uno slittamento al ribasso (era seconda, è finita quarta). Mise nuova (ha deciso di lasciare nell'armadio la tuta verde peter pan esibita agli europei di Mosca) la regina delle lame si è presentata stretta in un abitino blu-viola, molto corto e con tanti oblò trasparenti: trucco importante, non pulitissimi invece tutti gli infiniti undici salti dell'esercizio libero. Fa benissimo il giovane Rizzo, a 19 anni si è misurato con i giganti come il canadese Patrick Chan o l'americano più istrionico Adam Rippon. «Se viene seguito a dovere può diventare un grandissimo, noi abbiamo fatto tutti bene: ma lui è stato il vero eroe» l'investitura di Luca Lanotte, che con Anna Cappellini ha chiuso il programma a squadre con una splendida performance nella danza che ottiene il solo 107,00 punti, che inchiodano l'Italia al quarto posto. «La nostra migliore performance dell'anno, abbiamo fatto la pattinata della vita - dice lei - proveremo a parlarne con i giudici, il punteggio non rispecchia quanto si è visto in pista». La Kostner ora lascerà il villaggio atleti di Gangneug e si sposta a Seul per allenarsi. «Lavoreremo su tutto, non c'è niente che io lasci per scontato. Io posso controllare il controllabile, il resto non è nelle mie mani. Comunque sono moto soddisfatta, ho fatto due piccoli errori che non dipendono dal mio essere in forma. Magari non ero perfettamente a mio agio, come se stessi sul divano a mangiare un gelato...».
Ultimo aggiornamento: 15:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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