Sampdoria-Juventus 0-1: un tuffo di Cuadrado lancia la volata dei bianconeri

Domenica 19 Marzo 2017
Sampdoria-Juventus 0-1: un tuffo di Cuadrado lancia la volata dei bianconeri

Il minimo sforzo per il massimo risultato. La Juventus gestisce nel modo migliore le proprie energie contro una Samp volenterosa e organizzata ma troppo timida in fase offensiva.  Cuadrado la punisce dopo 7 minuti. Le occasioni per raddoppiare non mancano ma Higuain si trova la strada sbarrata da Puggioni. Pochi rischi per Buffon, grazie anche a una linea difensiva ermetica. Alla fine, al netto delle arrabbiature di Allegri per l’incapacità di chiuder la partita, contano i numeri: l’1-0, il +10 sul Napoli e +11 sulla Roma in attesa del posticipo contro il Sassuolo.  Per Giampaolo, primo stop dopo un ciclo di sette partite concluse con cinque vittorie e due pareggi.  
Allegri rivoluziona la difesa. Come annunciato ieri in conferenza stampa, Chiellini va in panchina ma la novità è che Bonucci si accomoda al suo fianco, lasciando spazio a Rugani e Barzagli. A Dani Alves compiti di maggior copertura, perché davanti c’è di nuovo Cuadrado, con Mandzukic e Dybala a supporto di Higuain. La Samp è quella del vincente derby, eccezion fatta per Puggioni tra i pali al posto dello squalificato Viviano.

Alla Juve bastano 7 minuti per prendere le opportune contromisure all’effervescente avvio dei padroni di casa. Il tempo di un “fiuu” per lo scampato pericolo sul diagonale di Quagliarella per vedere, fronte opposto, Asamoah affondare sulla sinistra e mettere al centro per la testa di Cuadrado . In beata solitudine, complice la dormita di Regini, arriva così il secondo gol di testa in serie A per il colombiano.

Il sogno di un inchino della Vecchia Signora? No, Giampaolo deve subito fare i conti con la dura realtà. La sua Samp fatica a contrastare la capolista in ogni zona del campo. I rifornimenti per le punte finiscono troppo presto e la partita, per larghi tratti, si gioca nella sua metà campo. Qui Torreira e Higuain, al 16’, si scambiano le parti: il primo rischia una clamorosa autorete, il secondo mura involontariamente Mandzukic. Poco dopo, sull’ennesima disattenzione di Regini, il Pipita non ne approfitta e si fa ipnotizzare da Puggioni. Al 29’ Dybala alza bandiera bianca per un problema muscolare ma tatticamente non cambia nulla con l’ingresso di Pjaca. Dopo la mezz’ora la Juventus abbassa il ritmo e i blucerchiati guadagnano metri. Metter piede in area avversaria è complicata, allora Bruno Fernandes allena i riflessi di Buffon. Intervento non perfetto, ci vogliono i classici “due tempi” per impedire a Quagliarella di far male con il tap-in.  La successiva, pericolosa, acrobazia del centravanti blucerchiato suona da sveglia per la squadra di Allegri, nuovamente padrona del campo negli ultimi minuti del primo tempo. Puggioni deve prima allungarsi su un tiro-cross di Pjaca e poi respingere, in maniera prodigiosa, un nuovo assalto di Higuain.

L’intervallo, come nel derby, aiuta la Samp a prender coscienza delle proprie potenzialità. Giampaolo si gioca presto, dopo soli 8 minuti, la carta Schick sacrificando Bruno Fernandes e passando così al 4-3-3. Mossa giusta per scompaginare gli equilibri difensivi avversari? In realtà a prevalere l’effetto collaterale: Barreto e compagni perdono ulteriore forza a centrocampo, per un quarto d’ora è quasi esclusivamente possesso palla dei campioni d’Italia.  La Juventus, però, sembra accontentarsi di voler gestire e Allegri non la prende bene anche perché il rischio corso al 21’ è enorme. Su contropiede di Muriel, la “pezza” messa da un inesauribile Asamoah su Schick è fondamentale per evitare il pari. Il ventunenne ceco, nell’occasione, patisce un infortunio alla caviglia destra. Dieci minuti di resistenza, prima di esser sostituito da Djuricic. Allegri, insoddisfatto per il suo rendimento della ripresa, toglie Cuadrado. L’innesto di Lemina vuol dire prudenza. Gli spazi per la Samp vanno via via riducendosi. L’ultimo ad arrendersi è Quagliarella e al 38’ la sua rovesciata, con stop, merita applausi indipendentemente dall’infelice esito. La successiva uscita di Higuain è segnale di prevenzione nei confronti di un possibile arrembaggio. Lichtsteiner si sistema in difesa, Dani Alves  avanza e Mandzukic diventa boa d’attacco. Al 48’ l’inserimento di testa di Regini, su angolo di Muriel, rappresenta l’ultimo brivido. La Juve supera anche quest’ostacolo e il cammino verso lo Scudetto diventa sempre più in discesa. 

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Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 08:30
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