Protestano i profughi di Monte di Malo
alloggiati in un edificio inagibile
E Cioni ora accusa Renzi e Chiesa

Giovedì 24 Settembre 2015 di Vittorino Bernardi
L'albergo Bersagliere a Recoaro
MONTE DI MALO/RECOARO – Da Valli del Pasubio a Monte di Malo, la protesta dei profughi nell’Alto Vicentino per l’inadeguatezza delle strutture dove vivono pare contagiosa. Dopo quella attuata a inizio settimana a Valli del Pasubio, nell’ex colonia Città di Schio, con 25 ospiti (dei 55) a scendere a piedi a Schio per protestare davanti alla caserma di carabinieri, questa mattina protagonisti sono stati i 15 profughi che dal 9 luglio sono ospiti in una casa sulla provinciale Priabonese, di proprietà di una famiglia di orientali.



Abitazione segnalata alla prefettura come inagibile da parte del Comune per dei profughi arrivati in paese senza una preventiva comunicazione al sindaco Mosè Squarzon. I 15 ospiti, che non hanno mai creato problemi al vicinato quasi fossero fantasmi, questa mattina sono partiti a piedi per raggiungere Vicenza con l’intenzione di operare un sit-in davanti alla prefettura per segnalare il proprio disagio. Come quelli dell’ex Città di Schio anche questi profughi lamentano l’inadeguatezza della struttura e ora con l’arrivo dell’autunno hanno freddo e non sanno come riscaldarsi, oltre a non avere cibo a sufficienza.



Intendono chiedere al prefetto di operare perché la cooperativa che li gestisce presti loro i servizi per i quali viene pagata. La protesta di Monte di Malo è partita poche ore dopo l’incendio (doloso) scoppiato alle 22 di ieri a Recoaro, con danni lievi per il pronto intervento dei vigili del fuoco, all’ex albergo Bersagliere (chiuso da tempo) dove ignoti sono facilmente penetrati per la mancanza di più infissi per dare fuoco a un materasso. In merito all’incendio il comitato Prima Noi, che da oltre de mesi contesta la presenza dei profughi sul territorio, lancia un allarme e una doppia accusa a Stato e Chiesa. “Se fosse confermata la natura dolosa sarebbe un segnale che consigliamo alle autorità di non sottovalutare visto il clima già pesante - il monito dei portavoce Alex Cioni, Giuseppe De Marchi e Leonardo Collareda - che si respira in tutto l'Alto Vicentino”.



Il trasferimento dato per imminente dei profughi dall’ex Città di Schio di Valli all’ex albergo Bersagliere di Recoaro è visto così da Prima Noi, che nei giorni scorsi ha contestato la location con applicazione di cartelli. “È l'ennesima dimostrazione che non sarà possibile gestire serenamente e con efficacia questi continui arrivi di clandestini nel territorio Vicentino. Piegarsi quindi al compromesso con la prefettura per una sorta di realpolitik significa accettare i diktat del governo Renzi che invece di attuare delle serie politiche di respingimenti apre le porte a chiunque salga su di un barcone. Quanto sta accadendo in Italia e in Europa è una vera e propria invasione supportata non solo dal circo della politica di casa nostra e dai circoli culturali dei salotti buoni, ma anche dalla Chiesa che ha confuso il senso profondo della carità cristiana per aderire all'ideologia di un peloso buonismo".

Ultimo aggiornamento: 18:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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