Stangata sull'acqua, cittadini infuriati:
la petizione si firma anche in edicola

Mercoledì 19 Febbraio 2014 di Damiano Tormen
Petizioni contro il caro bollette dell'acqua
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BELLUNO - Arriva la stangata: i bellunesi si scoprono "oppositori". Sono arrivate ieri, a Belluno e dintorni, le prime bollette "pesanti" dell'acqua. Quelle gravate dall'aumento del 29,46% (a cui va aggiunto il conguaglio del 16% dei primi due quadrimestri del 2013). Nei prossimi giorni tutti i residenti in provincia (e i proprietari di seconde case) troveranno la nuova tariffa del servizio idrico integrato direttamente nella buca delle lettere.



Ma la protesta, a quanto pare, precorre le poste. Dopo la raccolta firme per la class action, promossa dalla Lega Nord, e la raccolta avviata in città dall'enoteca "Da Ciccio", il raggio della protesta si allarga. Gli edicolanti della provincia, dal Cadore al Feltrino, dal Comelico all'Agordino, passando per la Valbelluna, nei prossimi giorni, tra un giornale e una rivista, inviteranno i clienti a firmare una petizione contro il caro acqua. E quasi sicuramente non faticheranno a trovare sostenitori, visto che l'aumento in bolletta non piace a nessuno e l'umore dei bellunesi, sollecitati sul tema Gsp, è più che nero: da una parte la bolletta che incombe su cittadini e imprese, dall'altra il "buco" della società che gestisce il servizio idrico integrato, causa principale dell'aumento delle tariffe; in mezzo i cittadini.



Ma oltre agli edicolanti, la raccolta firme si allarga anche a Luxottica. Operai e dipendenti dell'azienda cominceranno nei prossimi giorni una sensibilizzazione sul tema Gsp, con tanto di blocchetto firme al seguito, sia nella sede produttiva di Sedico, che in quella di Agordo.



Intanto, non si arrestano le firme al bar "Da Ciccio", in via Vittorio Veneto. Ieri si sono superate le 300 sottoscrizioni. E il trend non accenna a diminuire. «La raccolta non si ferma - sottolinea la titolare del bar -. Anzi. Arrivano persone da tutta la provincia. E ci chiamano anche da fuori provincia: un signore di Venezia, che ha casa in Alpago, mi ha chiesto se può allargare la raccolta firme in provincia di Venezia, perché i proprietari di case di villeggiatura nel Bellunese sono tanti e sono imbufaliti. Molti di loro, mi viene riferito, sono intenzionati a vendere le loro proprietà bellunesi, perché non ce la fanno più con le tasse, tra rifiuti e acqua. Molte persone ci portano le bollette, chiedendoci di fare qualcosa, anche perché non si riesce a capire quanto in più si paga, visto che le voci sono poco chiare. Tutti sono molto arrabbiati per quanto sta succedendo».



I malumori, insomma, non si spengono. Anzi aumentano. «Un dipendente Luxottica è venuto a fotocopiarsi il blocchetto per la raccolta firme - continua la titolare del bar di via Vittorio Veneto -. Speriamo che anche da loro arrivi un segnale forte».
Ultimo aggiornamento: 15:54