Trump, il processo Stormy Daniels inizia il 15 aprile. «I giudici corrotti non vogliono che faccia la campagna elettorale»

I legali avevano chiesto una riduzione a 100 milioni o addirittura la cancellazione della cauzione

Lunedì 25 Marzo 2024
Trump, cauzione ridotta da 464 a 175 milioni di dollari. E potrà versarla entro dieci giorni (invece di oggi)

Comincerà il 15 aprile il processo a Donald Trump per l'accusa di aver pagato illegalmente la pornostar Stormy Daniels e l'ex coniglietta di Playboy Karen McDougal perché non rivelassero durante la sua precedente campagna elettorale le relazioni che aveva avuto con loro.

Lo ha deciso il giudice di New York Juan Merchan, confermando la data già ipotizzata dopo un primo rinvio. Sarà il primo processo contro un ex presidente Usa. L'imbarazzante caso della pornostar sarà quindi il primo processo penale che Trump dovrà affrontare durante la campagna elettorale, anche se viene ritenuto il meno rischioso dei quattro pendenti, sia politicamente che in termini di potenziale condanna in carcere (rara per un incensurato per la falsificazione di documenti contabili). Ma nel caso fosse ritenuto colpevole e venisse eletto presidente, non potrà concedersi la grazia, trattandosi di reati statali. Idem per il processo in Georgia.

«I giudici corrotti non vogliono che faccia la campagna elettorale». Così Donald Trump ha attaccato la decisione del giudice di New York di fissare l'inizio del processo per i pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels il 15 aprile. Il tycoon ha annunciato che ricorrerà in appello.

Trump, la cauzione scende da 464 a 175 milioni

Donald Trump ottiene in extremis un'importante vittoria da una corte d'appello di New York che ha ridotto a 175 milioni la cauzione di 464 milioni di dollari che avrebbe dovuto versare entro oggi per poter presentare l'appello contro il mega risarcimento per la condanna nel processo per frode. Inoltre all'ex presidente sono stati concessi altri 10 giorni per poter versare la cauzione. La decisione dei giudici dell'Appellate Division arriva dopo che i legali di Trump aveva definito «praticamente impossibile» ottenere dalle società specializzate in questo tipo di cauzione la copertura dell'intero risarcimento, che si deve versare prima di poter procedere con l'appello. I legali avevano chiesto una riduzione a 100 milioni o addirittura la cancellazione della cauzione.

La vittoria del tycoon

Alla richiesta di era opposto l'ufficio della procuratrice generale Letitia James, che aveva messo in dubbio la credibilità delle affermazioni degli avvocati di Trump, spiegando che l'intera cauzione poteva essere assicurata con una serie di diverse fideiussioni. La decisione della corte d'appello, quindi, è una sconfitta per la procuratrice, che aveva già avviato le procedure per il sequestro dei beni di Trump in caso di mancato versamento della cauzione.

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 10:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci