Rafah, l'ultima roccaforte di Hamas: ecco perché Israele prepara l'operazione militare nella città al confine con l'Egitto

L'operazione sarà lanciata non appena arriverà il via libera da parte del governo

Mercoledì 24 Aprile 2024
Rafah, sarebbe imminente l'attacco israeliano all'ultima roccaforte di Hamas: preoccupazioni da parte del governo egiziano

Svolta nella guerra in Medio Oriente: l'esercito israeliano sarebbe pronto per entrare a Rafah, la città palestinese considerata l'ultima roccaforte di Hamas nella Striscia di Gaza. L'operazione sarà lanciata non appena arriverà il via libera da parte del governo: lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz citando media internazionali che a loro volta riprendono le parole di un alto funzionario della Difesa. Il ritiro, poche settimane fa, delle forze israeliane da Khan Yunis, una delle principali città della Striscia di Gaza, ha segnato un cambiamento significativo nella strategia militare di Israele. Questa mossa farebbe parte di una più ampia ricollocazione delle risorse militari, con il fine di concentrare tutta l'attenzione su Rafah, al confine con l'Egitto. 

Il cambio di strategia 

Israele ha completato le operazioni contro le brigate di Hamas a Khan Yunis, procedendo così al ritiro della Novantottesima divisione dell’esercito. Questo ritiro non ha portato a un cessate il fuoco o una riduzione delle ostilità nella regione, ma queste settimane sono state piuttosto una pausa strategica per recuperare le forze e prepararsi a future operazioni. È comunque rilevante il fatto che nell'ultimo periodo Israele è stato impegnato principalmente nello scontro con l'Iran, tra attacchi e contrattacchi, che hanno fatto rallentare l'offensiva nella Striscia. Terminata la fase più acuta delle tensione con Teheran, si apre una nuova strategia a Gaza.  

Cos'è Rafah

Rafah è una città situata nella Striscia di Gaza, vicino al confine con l'Egitto. È nota per la sua posizione strategica e per essere un punto di transito importante, specialmente per il suo valico di frontiera, uno dei principali snodi di attraversamento per le persone e le merci tra Egitto e la Striscia di Gaza. Tuttavia, il valico ha spesso subito chiusure e restrizioni, influenzando significativamente la qualità della vita dei residenti, a causa del blocco imposto a Gaza da Israele e dall'Egitto, intensificato dopo che Hamas ha preso il controllo di Gaza nel 2007.  

L'attacco a Rafah

L'attenzione si sposta ora verso Rafah, un punto nevralgico per le operazioni future di Israele. Rafah ha assunto un ruolo cruciale nel conflitto in Medio Oriente, ospitando circa 1,3 milioni di rifugiati palestinesi fuggiti dai combattimenti nel nord della Striscia. Le autorità israeliane, anche per bocca del primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno chiaramente espresso la volontà di continuare le operazioni militari nella zona, con Rafah identificata come l'ultimo bastione di Hamas da abbattere. Nonostante le pressioni internazionali, incluse quelle delle Nazioni Unite e degli Stati Uniti, per evitare un'escalation a Rafah, Israele sostiene che l'offensiva è essenziale per sradicare completamente le ultime cellule terroristiche dalla regione.  

Il ruolo (e le preoccupazioni) dell'Egitto

Il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ed il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, si sono recati al Cairo per discutere con il numero uno dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, ed il capo di Stato maggiore, Osama Askar, della possibile operazione delle Idf a Rafah.

Lo riferisce il sito di notizie Walla, citando due alti funzionari israeliani, secondo i quali nel corso dei colloqui si è parlato anche della questione degli ostaggi. Il sito israeliano fa notare come uno stretto coordinamento militare e politico con l'Egitto sia una delle condizioni fondamentali per l'avvio di un'azione militare a Rafah, soprattutto alla luce dell'intenzione di Israele di prendere il controllo della “Asse Filadelfia, che è adiacente al confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto. Gli egiziani sono molto preoccupati che un'operazione a Rafah possa portare ad un afflusso di decine di migliaia di palestinesi nel loro territorio e anche da possibili violazioni del confine tali da mettere in pericolo la loro sicurezza. Gli alti funzionari egiziani hanno chiarito in pubblico e nei colloqui a porte chiuse con Israele che un simile scenario porterebbe a una rottura nelle relazioni con lo Stato ebraico e potrebbe persino mettere in pericolo l'accordo di pace tra i due Paesi.

Ultimo aggiornamento: 17:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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