Guerra in Ucraina, cosa prevede il patto tra Putin e Lukashenko: accordo sulle armi e nuova minaccia nucleare in Europa

Mosca dice che manterrà il controllo delle armi nucleari tattiche, ma l'Ucraina accusa la Russia di aver preso Minsk "in ostaggio"

Venerdì 26 Maggio 2023
Patto tra Putin e Lukashenko: cosa prevede, qual è il ruolo delle armi tattiche nucleari e perché si parla dell'ipotesi di una guerra nucleare in Europa

Mosca e Minsk: amici sempre, nemici mai. Poche ore fa Putin e Lukashenko hanno firmato un accordo per formalizzare il dispiegamento di missili nucleari tattici russi sul territorio bielorusso. Il motivo? La Russia ha affermato che il passo è stato eseguito per via delle crescenti tensioni con l'Occidente.

Il trasferimento delle armi in Bielorussia potrebbe essere letta come una risposta alla fornitura degli F16 da parte dell’Occidente all’Ucraina. Un triste parallelismo con la Guerra Fredda.

«Il presunto posizionamento di armi atomiche da parte della Russia in Bielorussia è un altro tentativo di minaccia nucleare». Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Olaf Scholz, a Berlino, rispondendo a una domanda sull'annuncio di Lukashenko. Per il portavoce «questo trasferimento è un passo sbagliato».

La cornice al possibile quadro nucleare

«Nel contesto di un'escalation estremamente acuta ai confini occidentali di Russia e Bielorussia, è stata presa la decisione di prendere contromisure nella sfera militare-nucleare», riporta l'agenzia di stampa statale russa TASS citando il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. .

Il dispiegamento dei missili è stato annunciato per la prima volta dal presidente Vladimir Putin a marzo.

Da quando ha invaso l'Ucraina lo scorso anno, Putin ha ripetutamente affermato che la Russia sarebbe pronta a usare armi nucleari se necessario per difendere la sua «integrità territoriale». La NATO ha detto all'epoca di non vedere alcuna necessità di rivedere la propria posizione nucleare, sebbene l'alleanza militare abbia definito la retorica nucleare di Putin «pericolosa e irresponsabile».

Alla fine di marzo di quest'anno, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato un accordo con l'autoproclamato presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, per il dispiegamento di armi nucleari tattiche nella repubblica. Secondo il presidente della Federazione Russa, il complesso missilistico Iskander, che può essere un vettore di armi nucleari tattiche, è stato trasferito in Bielorussia.

«Il 3 aprile inizieremo l'addestramento dell'equipaggio e il 1 luglio termineremo la costruzione di un deposito speciale per armi nucleari tattiche sul territorio della Bielorussia.

saranno implementati e tutti i nostri accordi saranno rispettati nel prossimo futuro», ha affermato Putin .

Il 31 marzo Lukashenko ha dichiarato: «Sarà necessario, io e Putin raggiungeremo un accordo e, se necessario, introdurremo anche armi strategiche. Loro (l'Occidente, ndr.) devono capirlo (...) non ci fermeremo davianti a nulla per difendere i nostri Paesi, i loro popoli».

Solovyov, il segreto della famiglia (con bambini) nascosta negli Stati Uniti del fedelissimo di Putin: la rivelazione nei file di Navalny 

In cosa consiste il patto

I ministri della difesa di Russia e Bielorussia hanno firmato documenti sullo spiegamento di armi nucleari tattiche sul territorio della Bielorussia. E questo lo sappiamo già. Ora, entriamo nei dettagli. La Russia, collocando armi nucleari non strategiche sul territorio della Bielorussia, non le trasferisce alla repubblica: il suo controllo e la decisione di utilizzarle rimangono a Mosca, ha detto giovedì il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu durante la firma dei documenti che definiscono il procedura per la custodia di armi nucleari non strategiche russe in un deposito speciale nel territorio della Bielorussia.

 

A nome della parte bielorussa, i documenti sono stati firmati dal ministro della Difesa Viktor Khrenin.

Allo stesso tempo, il ministro della Difesa della Russia ha osservato che «in futuro potrebbero essere prese ulteriori misure per garantire la sicurezza dello Stato dell'Unione e rispondere alla situazione politico-militare».

L'arsenale russo

Secondo la Federation of American Scientists, al momento la Russia avrebbe a sua disposizione complessivamente quasi 6.000 armi nucleari. Di queste, circa 1.500 sarebbero pronte all’uso mentre altrettante invece sarebbero inutilizzabili in quanto troppo datate.

Mosca però ha a disposizione anche un buon numero di armi nucleari tattiche, che invece sono state progettate per essere utilizzate in guerra visto che hanno un minor potere distruttivo rispetto alle strategiche.

Si tratta di ordigni di piccole dimensioni, che oltre tramite gli aerei possono essere utilizzati senza troppe difficoltà anche dalle truppe direttamente sul campo di battaglia. Di recente l’esercito russo ha compiuto diverse esercitazioni riguardanti l’utilizzo di queste armi. Il totale? Circa 2.000 armi nucleari tattiche con una potenza che va dal minimo di 1 a un massimo di 10 chilotoni. Giusto per farsi una idea, la bomba H sganciata dagli americani su Hiroshima aveva una potenza di 13 chilotoni, mentre le armi nucleari strategiche possono essere anche dieci volte più distruttive.

Nonostante l'alto potenziale ditruttivo, l’effetto più devastante sarebbe quello psicologico, visto che il conflitto diventerebbe una guerra nucleare a tutti gli effetti.

Al momento però la Russia avrebbe tutto da perdere nello scatenare una guerra nucleare: a Putin infatti potrebbe bastare respingere l’imminente controffensiva ucraina per poi puntare a un cessate il fuoco con condizioni favorevoli per Mosca. 

Il «segnale politico» da parte della Russia

Ma Richard Weitz, un analista di politica estera e difesa con sede a Washington, DC, ha dichiarato alla stmpa estera che è improbabile che la Russia ne trarrà beneficio «in senso puramente militare».

«La Russia ha già migliaia di armi nucleari, e alcune di esse sono già dispiegate a terra o su aeroplani, vicino a dove è probabile che si trovino le strutture bielorusse. Quindi, aggiunge un paio di località in più a ciò che la Russia ha già» Timori in vista? «È un segnale politico… Il governo russo ai massimi livelli rilascerà dichiarazioni che avvertono del rischio di una guerra nucleare se la NATO darà i patrioti all'Ucraina, gli F-16 all'Ucraina».

«È solo un modo per ricordare all'Occidente che la Russia è una grande potenza nucleare e che è meglio che l'Occidente stia attento, altrimenti potremmo inciampare in una guerra nucleare», conclude l'analista.

«Inoltre li aiuta a rafforzare i legami o il controllo sulla Bielorussia, nel senso che le armi sono lì. Questo è un altro motivo per cui la sicurezza della Bielorussia è legata alla Russia, ma penso che il motivo principale sia parte di questa campagna di intimidazione».

Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 15:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci