Dal 2028 arriverà una stretta per le agevolazioni per il recupero del patrimonio edilizio e riqualificazione energetica degli edifici.
I lavori esclusi
Sono esclusi gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione, per i quali la detrazione resta del 50%. Attualmente per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, l'aliquota agevolativa è fissata al 50%, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro, ma dal primo gennaio 2025 si tornerà all'aliquota del 36% delle spese sostenute, nel limite massimo di spesa annuale di 48.000 euro per unità immobiliare.
Il meccanismo
La legislazione vigente - si legge sempre nel testo dell’emendamento bollinato dalla Ragioneria - prevede la fruizione per tali detrazioni in quattro rate di pari importo, ed un’aliquota pari al 70% per il 2024 e al 65% per l’anno 2025. Ai fini della stima sono stati considerati l’ammontare di detrazioni fruibili per l’anno 2024 pari a circa 6.211 milioni di euro e per l’anno 2025 pari a circa 5.780 milioni di euro, scontati nelle previsioni di Bilancio. L’estensione della detraibilità a dieci rate - rispetto alle vigenti cinque rate - delle spese per interventi di rafforzamento di misure antisismiche per l’anno 2024, sarà modulata secondo le aliquote del 50%, 70%, 80%, 75%, 85%. Alle spese relative agli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche su edifici (già esistenti), si applicherà l’aliquota del 75%.
Norma anti-usura
Prevista anche una norma anti-usura. Banche, assicurazioni e intermediari che abbiano acquistato i crediti a un corrispettivo inferiore al 75% a partire dall’anno 2025, dovranno applicare a queste rate la ripartizione in sei quote annuali di pari importo: le rate dei crediti risultanti dalla nuova ripartizione non possono essere ripartite ulteriormente, oppure cedute. La norma vale per i crediti generati a partire da maggio 2022.
Fondo eventi sismici
Un fondo eventi sismici da 35 milioni di euro per l’anno 2025, al fine di sostenere gli interventi di riqualificazione energetica e strutturale realizzati su immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 20 maggio 2012. E’ quanto prevede l’articolo 1-bis introdotto con l’emendamento del Governo al Dl Superbonus bollinato dalla Ragioneria e presentato questa notte in commissione Finanze del Senato. L’articolo riporta anche l’elenco dei territori colpiti da eventi sismici coperti dal fondo (tra questi Emilia-Romagna-Lombardia 2012; Ischia 2017; Molise 2018).
Controlli dei Comuni, ritorno del 50% somme
I Comuni potranno svolgere attività di vigilanza e controllo nei cantieri in cui si effettuano lavori con il Superbonus. Lo prevede l'emendamento del governo. I Comuni, qualora nell'ambito delle attività di vigilanza e di controllo previste in materia edilizia, rilevino «l'inesistenza, totale o parziale, degli interventi», lo dovranno segnalare agli uffici della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle entrate. La norma «potrebbe determinare un incremento dell'attività di controllo delle agevolazioni da Superbonus», evidenzia la Relazione tecnica, «con il conseguente aumento dell'azione di contrasto alle frodi e il disconoscimento delle indebite agevolazioni fiscali». Ai Comuni che effettuano le segnalazioni verranno applicate le disposizioni in materia di partecipazione degli stessi all'accertamento fiscale e contributivo, incentivando la loro partecipazione con il «riconoscimento di una quota delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo nonché delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi riscossi a titolo definitivo», spiega la Relazione tecnica, precisando che questa «quota, inizialmente prevista in misura pari al 33%, è stata innalzata al 50%».
Proroga due anni sugar e plastic tax al 2026
C’è anche l’ennesima proroga di due anni per plastic e sugar tax, nell’emendamento del Governo al Dl Superbonus bollinato dalla Ragioneria e presentato questa notte. In entrambi i casi, il differimento è dal 1° luglio 2024 al 1° luglio 2026. Nel caso della plastic tax, l’emendamento interviene sull’articolo 1, commi 634-652, della legge 160 del 30 dicembre 2019.