Mentre la Cina si abboffa di oro, ora l’India infiamma l’argento.
Si spiegano così, a sentire il mercato, i record su record registrati nelle ultime settimane.
E un altro indicatore della domanda complessiva di oro in Cina, lo Shanghai Gold Exchange (SGE), ha registrato a gennaio un aumento della domanda del 95% (su base annua). Non solo. La cosa più interessante, però, è che dietro questo fenomeno c’è una svolta demografica. Gli acquirenti più giovani, di età compresa tra i 25 e i 34 anni, hanno aumentato la loro quota di acquisti complessivi di oro dal 16% al 59% nel 2023. Un trend al quale ha contribuito il calo del mercato azionario e dei valori immobiliari locali. Ma è la forma di investimento a indicare la vera natura del cambiamento demografico. Gli acquirenti più giovani in Cina scelgono di acquistare chicchi d'oro da 1 grammo per conservare il patrimonio a lungo termine.
Nello stesso tempo, l'argento è sotto i riflettori in India, che il mese scorso ha importato la cifra record di 70 milioni di once (circa 2.200 tonnellate) di argento, con i granuli d'argento che hanno rappresentato più della metà delle importazioni totali. L’obiettivo principale è accumulare granuli per usi industriali, alla luce dei piani per lanciare una gigafactory di veicoli elettronici. Ma è possibile che dietro i grandi flussi di importazione da Londra ci sia anche la scommessa su un metallo considerato economico, visto il rapporto oro/argento ancora molto elevato, vicino a 90 a 1. Se non posso arrivare a uno, intanto scommetto sull’altro, deve essere la logica.