Napoli, De Laurentiis: «Torniamo a 16 squadre. Infront porta soldi? Bugie. Sul gol di Mertens ho avuto le palpitazioni»

Venerdì 22 Settembre 2017 di Redazione Sport
Napoli, De Laurentiis: «Torniamo a 16 squadre. Infront porta soldi? Bugie. Sul gol di Mertens ho avuto le palpitazioni»
«Il gol di Mertens? Non me l'aspettavo, ho visto che si girava e ho visto questa palla entrare e sono rimasto basito e incantato». Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis intervistato oggi da Radio 24. «Ho sublimato questa sensazione di incanto gustandola - ha aggiunto il patron azzurro - ogni tanto mi portavano un caffè, ne ho bevuti tantissimi. Mi sono venute anche le palpitazioni su questo gol grandioso. Fargli un regalo? Mertens ci ha fatto lui un regalo, è una cafonata rispondere con un altro».

«Nel 1986 in serie A eravamo 16 squadre, ora siamo diventati 20. Se fossimo ancora 16 con una sola retrocessione, saremmo tutti più felici e competitivi». Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis a Radio 24. De Laurentiis ha spiegato che «abbiamo squadre che perdono 6-0, ho affrontato il problema con Tavecchio, lui dice che dobbiamo imporci noi. Dobbiamo sederci intorno ad un tavolo e decidiamo, come fa la Uefa, come rimodulare il calcio. Ma non c'è la capacità reattiva di decidere. Sono in crisi gli uomini che conducono le danze di un calcio che è un'industria. Lo conducono con una mentalità di 20 e 30 anni fa che non paga più. L'Europa è un'altra calcisticamente parlando». Il patron azzurro ha anche sottolineato il boom dei prezzi sul calciomercato: «Nell'ultimo mercato sono stati spesi centinaia di milioni e tutto è cambiato. Prima quando uno spendeva 50-60 milioni, sembrava che fosse una grande operazione, ora è diventato tutto una follia».

«Non è vero. Dice delle bugie, bugie che vanno bene alle piccole società di calcio, ma non vanno bene a quelle che vorrebbero un calcio competitivo. Per fare un calcio competitivo ci vogliono dei grossi calciatori». Così Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, intervistato da Luca Telese nella trasmissione 24 Mattino-Radio 24, risponde alla domanda di Telese su Infront. «Nell'ultimo mercato - ha spiegato il patron - si sono spesi centinaia di milioni per dei signori calciatori. Prima quando si faceva un'operazione da 40-50-60 milioni sembrava chissà che operazione avesse fatto. Ora è diventata una follia. Allora tutto ciò pone un problema al calcio italiano che è molto indietro. Veda, gli spagnoli hanno un amministratore delegato che la vede lunga, il quale in tre anni, da quando sta in Spagna, ha risanato il calcio spagnolo. Se loro per l'estero prendono 700 milioni, non si capisce perché noi ci dobbiamo accontentare di 300/400 milioni. Allora, il problema qual è? Se De Siervo (amministratore delegato di Infront n.d.r.) non è capace di guidare una Ferrari e, invece di una Ferrari vuol dimostrare che ha una Fiat, ha sbagliato casa. E poi perché dopo Bogarelli, che era un illuminato, devo avere ora un De Siervo che viene da una Rai che non mi sembra che facesse del calcio vendite pazzesche o cose pazzesche?». «Questo - ha sottolineato tirando in ballo il numero 1 della Figc - è un problema che io ho affrontato varie volte con il presidente Tavecchio, il quale, però, poiché deve mantenere il suo posto e la sua poltrona ci sente e non ci sente e continua a dire: 'Siete voi della serie A che dovete imporvi!'. E tu che ci stai a fare? Sediamoci tutti intorno a un tavolo e decidiamo anche con la Uefa come rimodulare e come rimodellare il calcio affinché sia un calcio che accontenti tutti quanti». De Laurentiis ha detto che non parteciperà alla riunione della Lega Calcio di oggi: «Ci saranno dei miei rappresentanti. Purtroppo De Siervo è cocciuto: gli dissi di non presentare il bando per l'Italia, perché non c'erano le condizioni in quel momento, mi disse che ero un visionario e invece quest'asta è andata malissimo. Un sacco di chiacchiere si fanno, le chiacchiere sono da bar, qui ci vogliono i fatti. Noi siamo l'industria del calcio e servono i fatti». Il patron del Napoli si è detto infine preoccupato per il futuro del Paese. «L'Italia mi preoccupa ormai da parecchi anni. Il problema - ha detto - non è tanto l'Italia quanto gli italiani, perché gli italiani non hanno una grossa capacità reattiva, di decidere. Ai miei figli dico il Paese è vostro, non è dei politici, i politici ve l'hanno scippato e finché voi siete fessi, loro ballano la tarantella».

«Avrei preferito che due presidenti andassero a negoziare i diritti televisivi per l'estero con la presenza di Infront come advisor e non come negoziatore.
Invece sono stati scelti l'avvocato Paolo Nicoletti (commissario della Lega Calcio) e Marco Brunelli (Direttore Generale Lega Calcio). Nulla in contrario per Nicoletti che stimo professionalmente. Invece trovo completamente inadeguata la figura di Brunelli». Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, con una nota pubblicata sul sito del club.
Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 07:55
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