Tour, capolavoro di Barguil sull'Izoard. Crolla Aru, Froome ipoteca la vittoria finale

Giovedì 20 Luglio 2017
Tour, capolavoro di Barguil sull'Izoard. Crolla Aru, Froome ipoteca la vittoria finale
Il bis di Warren Barguil: dopo il successo sui Pirenei, a Foix, il francese ha vinto sulle Alpi la tappa numero 18 del Tour de France. La Grande Boucle è sempre più nelle mani di Froome mentre l’Izoard respinge Fabio Aru. Il corridore sardo dopo aver dato segnali importanti adesso è quinto (lo ha scavalcato Landa) a quasi 2 minuti (1’55”) dal britannico pronto per essere incoronato re domenica pomeriggio a Parigi. Da Briancon all’Izoard, 179,5 chilometri di salite tra le Alpi, una lotta anche aspra, soprattutto nel finale, tra Froome e Bardet che cercava di strappare la maglia al corridore della Sky che adesso vanta 23” di vantaggio sul francese. Aru è finito nuovamente in difficoltà: sul Galibier ha ceduto pagando 1’02” a Froome. Alle spalle del francese della Sunweb al secondo posto si è piazzato Atapuma della UAE Emirates a 20" seguito da Bardet della AG2R la Mondiale e Froome della Sky.
Cambia ancora la classifica generale: Froome sempre più padrone del Tour con 23" di vantaggio su Bardet e 29" su Uran della Cannondale Drapac. Per Barguil quella di oggi è la seconda vittoria alla Grande Boucle dopo quella sui Pirenei nel giorno della festa nazionale francese a Foix dove aveva conquistato anche la maglia a pois dedicata agli scalatori. 

L'Izoard ancora una volta regala lo spettacolo. La cima che ha raccontato le più belle imprese della corsa gialla oggi ha avuto un protagonista speciale, Warren Barguil. Il francese che ha lottato per conquistare la tappa pirenaica nel giorno della festa nazionale della sua Francia e con la maglia a pois degli eroi delle montagne, oggi è entrato nella legenda di questo sport conquistando la montagna del mito. Braccia al cielo con una dedica speciale che non ha voluto svelare e le lacrime per essere riuscito in un'impresa straordinaria perché Barguil il ciclismo ha rischiato di abbandonarlo per colpa di quell'incidente a Calpe nel gennaio del 2016, quando con i suoi sei compagni di squadra della Giant Alpecin, venne investito da una macchina che aveva invaso la loro corsia. La paura e lo shock rimasero per settimane impresse nella testa di questo ragazzo, poi la voglia di ripartire e diventare grande, tanto grande da conquistare uno dei simboli del ciclismo mondiale. Froome, grazie anche alla sua squadra, sta dimostrando di essere il padrone di questa corsa. Ora ha 23" di vantaggio sul beniamino di casa Bardet e avrà la cronometro finale a suo vantaggio, ma il Tour è una corsa speciale dove le insidie si nascondono in ogni chilometro e in quei 22,5 chilometri di corsa contro il tempo si vincerà solo alla fine. Ancora in difficoltà Fabio Aru. Il campione dell'Astana dopo il calvario di ieri continua a perdere secondi e posizioni in classifica: ora è quinto e quasi certamente sarà giù dal podio, complice anche una bronchite che ha complicato tutto.

Il cavaliere dei quattro Mori però è soddisfatto del suo Tour, lui che neanche doveva esserci in questa edizione, ha conquistato una tappa e vestito la maglia gialla. Froome come detto sarà il favorito per sabato e Uran e Bardet nella cronometro dovranno cercare di limitare i danni. Domani si correrà da Emprum a Salon de Provence, tappa di 225 chilometri adatta ad una fuga, ma dove tutto a questo punto potrebbe succedere.


LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

Barguil 
«Sono venuto qui in ritiro e avevo provato la tappa. Ho vissuto momenti molti difficili e ho rischiato di non correre più, per questo è stato importante per me passare per primo qui. Avevo pianificato questo attacco sull'Izoard, volevo vedere come andava ed è andata bene».

Aru
«Sono giorni difficili. Sono già contento, adesso pensiamo a finire questo Tour. Fa parte dello sport avere problemi fisici è importante sapere di aver lavorato bene in questi mesi. Ho dato il massimo non è stato facile tornare a correre dopo l'infortunio».

Froome
«Sarebbe stato meglio se avessi guadagnato di più, ma va bene così. Per me sarà finita quando sarà terminata la cronometro. Grazie a Landa sono rimasto coperto e lui ha guadagnato secondi preziosi. Oggi Bardet ha guadagnato punti e sarà contento. Sarà decisiva la tappa di Marsiglia non solo per me ma anche per gli altri perché la classifica è veramente molto ravvicinata. Ringrazio i miei compagni che mi hanno permesso di arrivare a questo punto». 
Ultimo aggiornamento: 19:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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