Europei: argento Scozzoli, bronzo per Cusinato e 4x50 sl mista con la Pellegrini

Sabato 16 Dicembre 2017
Fabio Scozzoli
L’Italia fa 13: è questo il numero di medaglie ottenute dagli azzurri del nuoto agli Europei in vasca corta che si chiudono domani a Copenaghen; all’argento di Scozzoli nei 100 rana ed al bronzo di Ilaria Cusinato nei 200 misti si somma, nell’ultima gara del giorno, un bronzo speciale, se non tecnicamente almeno “romanticamente”. E’ il bronzo della staffetta mista 4x50 stile libero, due uomini e due donne. E se la trazione anteriore maschile è rappresentata da Luca Dotto (terza medaglia sua fin qui nella rassegna) e da Marco Orsi, la terza frazionista è “Lei”, Federica Pellegrini, e la quarta, bravissima anch’essa, è la romana Erika Ferraioli

Per Fede un insolito impegno: «Ho chiesto consigli e motivazioni prima della partenza» sorride felice; devono avergliene date Luca Dotto, scattante come sa, e Marco Orsi; e la Ferraioli, che temeva un’altra sfortuna, ha gloriosamente superato il timore. Luca ha nuotato in 20.87, Marco in 20.74, la Pellegrini in 24.12, la Ferraioli in 23.65, totale 1:29.38 e terzo posto dietro l’Olanda della Kromowidjojo, quarto oro per lei, e la Russia. «Stasera possiamo festeggiare» dice Erika: ma de che? Luca Dotto e Marco Orsi domani hanno altre belle finali da nuotare.

CHE RANE!                                                            
Le rane non sono verdi, ma azzurre: una medaglia e tre record per gli italiani! La medaglia è d’argento, per Fabio Scozzoli nei 100 vinti da Adam Peaty, il leone d’Inghilterra, che scende sotto i 56, 55.94, primato europeo. Fabio nuota in 56.15 ed è il primato italiano, mettendosi di diritto fra Adam e il fortissimo russo Prigoda; Nicolò Martinenghi, 57.27, è settimo con il suo mondiale juniores che migliora ancora: «Sto maturando piano piano, faccio ancora qualche errore tecnico ma c’è margine per migliorare e maturare di più negli anni futuri; con i tempi mi sono preso le mie soddisfazioni ed ho fatto le mie esperienze. Fabio è sempre il mio idolo: c’è sempre tanto da imparare da lui e la mia stima è sempre enorme».

L’idolo, dopo l’oro dei 50, fa festa per l’argento: «Arrivare vicino a Peaty dopo averlo battuto nei 50 è bellissimo. Certo, l’oro è l’oro, ma questo è nei 100. E’ un buon indizio per la vasca lunga, anche se lì Peaty è un altro atleta. C’è da lavorare ancora: qui ho chiuso bene i 100, in vasca lunga mi mancano gli ultimi 10, dovrò lavorarci sopra. Sono molto soddisfatto: ho ottimizzato le ultime energie che avevo». E il lavoro non gli fa davvero paura: Fabio ha saputo ricostruirsi anche dopo la rottura di un crociato, che per un ranista può essere determinante.

Il terzo record d’Italia lo fa segnare Arianna Castiglioni che nei 100 rana, con 1:05.00 perde la medaglia per appena due centesimi («Si vede che ho un problema con i muri: 30.01 nei 50 e 1:05 netti qui») ma aggiunge, giustamente, di «non aver niente da recriminare e ci proverò la prossima volta». Anche perché ad Arianna è mancato appena qualche metro: per almeno 80 è stata sul podio.

ADAM IL GENTILE
Peaty prende la medaglia e quando torna giù vede una bambina e le regala la medaglia; la piccola resta stupefatta, poi prende coraggio e la dà di nuovo a Peaty, ma non per restituirla, bensì per autografarla; Peaty firma e regala definitivamente l’oro alla bambina che lo ricorderà per sempre.

LA RAGAZZA DI BRONZO
Prima finale della carriera e prima medaglia per Ilaria Cusinato, 18enne che si allena al centro federale di Ostia con Stefano Morini, studia cinese e portoghese: 2:08.19, 86 centesimi sotto il suo personale, cioè quasi un secondo!. «Sono felicissima quasi non ci credo: mentre nuotavo pensavo a tutto quello che mi aveva detto l'allenatore per stare dov'ero. Sono arrivata allo stile libero che ne avevo ancora un po' e ho cercato di mantenere la posizione da podio». E, dopo la premiazione: «Non mi sembrava vero di stare lì con Katinka Hosszu, che è quella cui mi ispiro; io non sono certo lei, però almeno ho le stesse caratteristiche: piace anche a me fare tante gare; e mi ha pure fatto le congrtatulazioni!».

LA MARSIGLIESE AL POSTO DI MAMELI
La gara della Pellegrini, i 200, è vinta dalla Bonnet: «L’ho guardata ma senza rimpianti - dice Federica - sono contenta per Chacha che è giovane ed è il futuro europeo nella gara del mio cuore; io tifavo per Fenke, a dire la verità, perché è l’ultima degli anni Ottanta, ma la Bonnet se volete chiamarla mia erede sarà degnissima». La Bonnet ha vinto in 1:52.19, da Fede a braccia legate...

DOLCEAMARO SEMIFINALE
Splendido Luca Dotto che in semifinale prenota una gran gara per domani nella prova che più conta, i 100 stile libero. Era stato il migliore di mattina in batteria, è stato il migliore in semifinale: 46.82. Sembrava in scioltezza. «Beh, nuotassi questi tempi in scioltezza, magari... certo ho pensato a non spremere più del dovutoin finale; sono convinto di poter fare molto di più; in finale farò la mia gara, con la mia nuotata, senza occuparmi dei vicini di corsia per fare il tempo che ho in mente di fare; ci sarà da divertirsi».

La parte amara è riservata a Lorenzo Zazzeri: di mattina con 47 netti era stato terzo tempo ed aveva fatto meglio di Marco Orsi (sesto) e Alessandro Miressi (decimo) cos’ fatti fuori dal turno successivo per la regola di «al massimo due per Paese». In semifinale Zazzeri, nuotatore e disegnatore (ZazzArt) fa 47.29 e non è nei magnifici otto di domani: «Sono molto dispiaciuto; ho buttato via la gara sbagliando due virate, mi è mancata la lucidità; è un brutto colpo». Finalmente un altro che se non va avanti si arrabbia e non sostiene che il traguardo era «essere qui».

Un sì e un no anche nella semifinale dei 100 farfalla donne: quella sì è Ilaria Bianchi, 56.70, «un po’ di stanchezza dopo i 200, volevo essere più leggera, ma stanotte riposo e domani magari...», quella no è Elena Di Liddo, 57.64, «era la mia decima gara...».

DOLCISSIMO SEMIFINALE
Fuori dai 100 stile, Marco Orsi si è buttato nei 100 misti; nella semifinale del pomeriggio Bomber, come viene chiamato, fa segnare il record italiano con 52.10. «Ero deluso sì per essere uscito dalla gara dei 100, ma Luca farà le mie veci... I misti li faccio una volta l’anno, ero un po’ contratto e non va bene, vedremo domani». In finale in questa prova, che ha un favoritissimo nel russo Fesikov, anche Simone Geni che fa il personale 52.74 di mattina e lo ripete di pomeriggio: è il sesto tempo totale. «Avevo guardato il video, ho corretto qualche particolare; forse ne ho sbagliati altri se ho fatto lo stesso tempo» dice Simone.

AMAROGNOLO SEMIFINALE
I delfini gemelli, Matteo Rivolta e Piero Codia, campione e vice nei 100, finiscono out dalla finale dei 50. Piero fa il personale con 22.84, a un centesimo dal record italiano di Matteo, ma il suo è il nono tempo, fuori d’un soffio; Rivolta nuota in 22.90 ed è dodicesimo. «Peccato, è il mio personale, ma ora nei 50 mi sono perso un po’ e sto indietro rispetto agli altri» dice Codia, «Non ho sbagliato niente, mi manca la velocità» è la riflessione di Matteo. La finale senza azzurri la vincerà più tardi l’ennesimo russo, da un nome che suona di prestigio, quasi il nome che incarna il nuoto: Alexandr Popkov.

Vanno fuori anche le due ragazze nei 50 dorso: Silvia Scalia chiude con il personale, 26.83, Elena Di Liddo, che non ha nel dorso il suo cavallo di battaglia, si ferma a 27.28. Dice Silvia: «Mi aspettavo di fare di meno» dice Elena: «Ero in dubbio se fare anche questa gara, ma poi non lascio niente; non sono andata benissimo, ma io ci provo sempre». Katinka Hosszu vincerà la fnale: sesto oro suo a Copenaghen.

Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it
Ultimo aggiornamento: 19:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci